Una settimana prima, Harry avrebbe dichiarato che trovare una dama per il ballo sarebbe stata una bazzecola rispetto all’idea di sfidare un Ungaro Spinato. Ma ora che aveva compiuto quest’ultima impresa, e doveva affrontare la prospettiva di invitare una ragazza al ballo, sentì che avrebbe preferito fare un altro giro con lo Spinato”.
– Harry Potter e il Calice di Fuoco, Capitolo 22
Tranquilli, streghe e maghi, stavolta trovare una dama, un cavaliere o un Ungaro Spinato per il Ballo del Ceppo sarà un’impresa decisamente più semplice. Perché? Perché al Ballo vi ci porta PORTUS!
Siamo stati al ballo e l’abbiamo fatto anche per voi. Pertanto indossate i vostri abiti migliori, un bel Diffindo! ai merletti di troppo (o se preferite schiaffatevi addosso una bella t-shirt delle Sorelle Stravagarie) e venite con noi in questa serata di “beneducate frivolezze”.
LA LOCATION
Stranamente Wizarding World ha stavolta preso in considerazione l’Italia. Non solo il Ballo si tiene nella cornice milanese del Museo delle Scienze “Leonardo Da Vinci”, ma Milano è proprio l’unica città europea in cui è possibile prendere parte all’evento.
Complici le aspettative, complice la voglia di far parte di un mondo fatto solo di carta e inchiostro, e forse complice la voglia (di chi scrive) di sfoggiare per la prima volta un kilt da stregone, l’ingresso alla sala che ospita il Ceppo è stato a dir poco emozionante. L’atmosfera che si respira all’ingresso è di magica attesa, e subito si viene accolti dalle familiari candele accese sospese a mezz’aria. La magia viene però quasi subito bruscamente interrotta dal primo dei due temporary store disponibili per tutta la durata dell’evento, in cui è possibile acquistare divise di Hogwarts, bacchette, calze e gadgettistica varia. Il secondo shop è invece proprio all’ingresso della “Sala Grande”, ma nulla di più ha da offrire del primo.
Al centro della Sala invece vediamo stagliarsi un Calice di Fuoco a grandezza più o meno naturale, e senza troppi giri di parole, è uno degli elementi di scenografia più convincenti e accattivanti del Ballo del Ceppo, assieme agli archi dotati di gargoyle (ovviamente non in pietra, ma sarebbe da sciocchi aspettarsi scenografie scolpite nella roccia) che costellano il salone. In giro per la stanza ci sono invece diversi photoboot a tema, alcuni raffiguranti le quattro Case di Hogwarts; delle sculture di ghiaccio tipiche del Ballo, invece, neppure l’ombra: in fondo alla sala c’è una pedana con tre alberi di Natale decorati con globi d’argento e stalattiti. Per quanto ben decorati, nulla che non si possa trovare in un qualsiasi centro commerciale babbano durante le feste. Che non vengano però travisate queste parole. L’effetto generale è nel complesso molto buono e di stampo “hogwartsiano”, ma resta l’amara sensazione che si sarebbe potuto osare un pelino di più.
CIBO E DRINK
In Sala è possibile acquistare finger food e cocktail a tema. Sia le bevande che le pietanze hanno nomi di stampo Wizarding World, ma non aspettatevi Burrobirra o Whiskey Incendiario. Quattro sono le possibili scelte alcoliche, e tutti e quattro i drink hanno i nomi dei quattro più famosi cimeli dei Fondatori (e che fantasia!). Chi scrive ha assaggiato La Spada di Grifondoro, e fortunatamente ne è uscito indenne: la fortuna di non essere un Horcrux. Qualora desideriate consumare cibo e bevande al Ballo del Ceppo, però, non è possibile pagare né con Falci e Galeoni, né con contante Babbano: vengono accettate solo carte di credito, pertanto accio MasterCard! Anche qui si poteva fare di più. Un evento ufficiale Wizarding World senza la Burrobirra? Sarebbe come andare al Ballo del Ceppo e danzare sull’ultima hit scassa-Boccini di Jovanotti! Ah, ecco, a tal proposito…
IL PROGRAMMA DELL’EVENTO
All’inizio dell’evento viene consegnato il programma, che recita esattamente:
- INIZIO DELLO SHOW
- BALLI DI BENVENUTO & PRESENTAZIONI
- TEMPO LIBERO PER BALLARE, PROVARE BEVANDE, FARE ACQUISTI E SCATTARE FOTO (20 minuti)
- BALLO DEI CAMPIONI
- GARA DI BALLO: LA MIGLIOR CASA
- LA SFILATA – BALLO LIBERO
- ATTO FINALE
E questa è proprio la nota dolente: lo spettacolo. Sia chiaro, pregi e difetti di quanto segue non sono colpa di un maldestro lavoro all’italiana (ad eccezione dell’adattamento di traduzione degli script originali) in quanto in ogni evento targato Wizarding World le direttive arrivano dagli Stati Uniti e devono essere le stesse in ogni parte del mondo.
Roberto Colombo, performer di musical theatre con trentennale esperienza, ha vestito il ruolo di coreografo associato ed ha avuto il compito di insegnare ai vari performer della serata le coreografie montate per l’occasione dai coreografi ufficiali; Jacopo Sarno, che molti di voi ricorderanno da Disney Channel, ha invece rivestito i panni di cast director: ha quindi lavorato come regista, dirigendo gli attori seguendo anche lui le direttive arrivate dall’alto. I performer (Donato Altomare, Matteo Bianco, Beatrice Frattini, Ludovica Sannazzaro, Francesca Luna Sara e Tania Petroni) hanno un background proveniente dal teatro musicale, e sono sia degli ottimi maestri di cerimonia che impeccabili attori.
Il problema reale, però, è proprio il materiale di base.
Si aprono le danze sulle note del valzer di Hogwarts, lo stesso su cui ballano i Campioni Tremaghi nel film de Il Calice, e fin qui tutto secondo i piani. Fa invece piuttosto ridere assistere ad una coreografia a tempo della Marcia di Hogwarts, ed è impossibile non immaginare il corpo morto di Cedric abbracciato da un addolorato Amos Diggory. Le menti dietro l’evento non devono per forza conoscere anche i meme potteriani, però…
Gli abiti dei performer sembrano invece essere usciti dai romanzi di Harry Potter. Più precisamente, dall’armadio della Signora Figg. Immagino sia troppo chiedere delle vesti lunghe, ricercate o quantomeno “stregonesche”. Giacca e pantalone per gli uomini, giacca e pantalone anche per le donne. Con l’aggiunta di un mantello, unico tocco di magica sartoria. Tra la folla spiccavano vestiti decisamente più magici di quelli ufficiali.
Arrivano quindi i 20 minuti “liberi” a disposizione. E grazie davvero, Wizarding World, erano dieci anni che non mi capitava di fare ricreazione. La gara di ballo e la sfilata sono, nella migliore delle ipotesi, senza senso. Il pubblico viene diviso per Casa e ognuno dei quattro gruppi ha un performer di riferimento, vestito coi colori dei Fondatori. Vengono insegnati due passi molto semplici a ciascun gruppo e ognuno è tenuto a replicarli assieme all’attore di riferimento (e sì, noi l’abbiamo fatto) in una scenetta scritta male e tradotta peggio, tra rime di enorme inventiva tipo “Grifondoro, tutti in coro” e cose di ancor più dubbia metrica come “Serpeverde, striscia in pista e fai la mossa”.
La sfilata invece è inutile. Chi vuole può sfilare e dar sfoggia del proprio outfit a tema. Fine. Non c’è un vincitore. Non serve a niente. La sfilata ha la stessa utilità di un abito sartoriale per un Elfo Domestico incallito: nessuna, a meno che non vogliate fargli torto.
Arriviamo finalmente al ballo libero, e di Do The Hippogriff delle Sorelle Stravagarie non riecheggia nemmeno una nota, per nostro comune e sommo dispiacere. Però si può davvero “volteggiare” sui ritmi dei tormentoni del momento… anche su Jovanotti! (Se vi viene in mente Jova Witch Party, tranquilli: ci abbiamo pensato subito anche noi). Finalmente però il Calice di Fuoco ha la sua utilità: è il momento tanto atteso del sorteggio dei Campioni, quelle tre (ma in realtà quattro) persone destinate alla gloria eterna. I maghi e le streghe designati vengono sorteggiati (a mano, come una qualsiasi riffa alla fiera di paese) e finalmente viene letto il loro nome, inserito all’inizio del Ballo da chiunque avesse avuto voglia. Grida e giubilo alla lettura di ogni nome, sfilata dei Campioni, e… basta. Fine. Ennesimo momento privo di scopo. Ai Campioni non viene regalata nemmeno una spilla, una Cioccorana, una Tuttigusti al sapor di mestizia. Nulla.
E siamo quindi pronti per il gran finale! Bacchette alla mano, tutti pronti ad agitarla al soffitto: ed ecco che la Sala si riempie di quella che sembra neve, in uno dei pochi momenti poetici e abbastanza magici del Ballo del Ceppo.
Non è nostra intenzione fare debunking, e come sa chi ci legge spesso non lo è mai stata. Eppure non possiamo non dire che questo evento (e parliamo della direzione presa dal cast creativo ufficiale, non quello associato per l’Italia) sembra pensato da chi non solo non ha mai letto uno dei sette volumi della saga, ma non ha nemmeno mai visto un film; se vi aspettate un Ballo del Ceppo concepito per hardcore fan rimarrete senz’altro delusi: è uno spettacolo realizzato per l’utente medio, quello di passaggio, quello che di Harry Potter ricorda i nomi degli incantesimi ma non conosce lo spirito di un’opera letteraria di tale portata. Un evento pensato per spingere la vendita del merch e che tratta gli utenti alla stregua di ragazzini, un evento in cui sembra complicato anche trovare un nome accattivante per i quattro cocktail disponibili sul menù o degli abiti più adatti per dei performer che, piange il cuore, ce la mettono tutta ma hanno a che fare con degli script pessimi, scontati e banali
Il nostro consiglio è comunque quello di andarci se si hanno le possibilità (i biglietti sono acquistabili qui e il prezzo oscilla tra i 48 euro fino ai 75 euro del weekend). Non basate le vostre possibili esperienze su quel che dicono gli altri, tantomeno noi. Saremo curiosi di leggere i vostri pareri e le vostre impressioni.
Se ve la sentite di accettare ancora un ultimo consiglio, questo è: andateci con le persone giuste, quelle con cui sapete che potete ridere anche davanti ai Dissennatori. Noi di PORTUS siamo andati con alcuni dei nostri più accaniti utenti (e amici) e ci siamo divertiti più di Pix durante l’anno della Umbridge.
Harry Potter: Yule Ball Celebration è una co-produzione Fever e Warner Bros.
Executive producer: 20100
Cast director: Jacopo Furio Sarno
Coreografo associato: Roberto Colombo
Artistic producer: Guendalina Agliardi
Project manager: Natascia Galli
Performer: Donato Altomare, Matteo Bianco, Beatrice Frattini, Ludovica Sannazzaro, Francesca Luna Sara e Tania Petroni