“Se ascolti con attenzione, il passato ti sussurra”.
– Albus Silente, Animali Fantastici: I Segreti di Silente
È infatti proprio al passato che dovremmo ascoltare (quello editoriale, non quello cronologico), qualora volessimo delle delucidazioni su alcune scene poco chiare.
Sembra essere ormai diventata una moda, una forma mentis piuttosto comune, quella di sentenziare su argomenti per i quali si nutre una conoscenza decisamente limitata: accade nel mondo reale, può non accadere nel Wizarding World?
Il trailer de I segreti di Silente è uscito solo da poche ore e nonostante ciò sono già moltissimi i commenti di utenti che gridano alla “retcon” e puntano il dito verso presunte incongruenze.
Il nostro compito, in questa sede, è quello di far luce su alcuni di questi aspetti già spiegati in passato, analizzando passi tratti dalla saga madre e da alcune interviste che hanno visto protagonista la nostra J.K Rowling.
BABBANI A HOGWARTS
Una delle perplessità maggiori che stanno popolando le sezioni dei commenti di ogni post dedicato al nuovo trailer è questa: perché Jacob Kowalski, un Babbano, è a Hogwarts? I Babbani Hogwarts nemmeno possono vederla!
Effettivamente nel Capitolo 11 di Harry Potter e Il Calice di Fuoco, Hermione cita “Storia di Hogwarts” e racconta che qualora un Babbano dovesse guardare il castello, al suo posto vedrebbe solo un ammasso di rovine e un cartello con su scritto “ATTENZIONE, NON ENTRARE, PERICOLO”. Si ipotizza anche che la Scuola di Magia e Stregoneria sia protetta da incantesimi Respingi-Babbani simili a quelli che proteggono il perimetro della Coppa del Mondo di Quidditch: qualora un essere umano privo di poteri magici dovesse avvicinarsi troppo all’area incantata, nella loro mente balzerebbe all’istante l’impressione di avere un’incombenza molto urgente da sbrigare, spingendolo ad allontanarsi subito.
Hogwarts, sempre secondo Hermione, è anche Indisegnabile, ovvero non si può riprodurre sulle mappe. Queste misure di protezione atte a salvaguardare la scuola dai Babbani, però, non ne impediscono sempre l’accesso.
Innanzitutto stiamo parlando di incantesimi, e come ogni incantesimo possono essere infranti o estesi.
Chiunque ne abbia l’autorità magica o politica (il Preside, degli alti funzionari del Ministero, forse in alcuni casi anche il Vicepreside) può far sì che vengano compiute delle eccezioni: non ci si può nemmeno smaterializzare all’interno del Castello, eppure smaterializzarsi all’interno della Sala Grande è permesso durante le lezioni di Wilkie Twycross (Harry Potter e il Principe Mezzosangue).
Non abbiamo abbastanza strumenti cognitivi per sapere quel che accade a Jacob all’interno del castello, d’altronde abbiamo visto solo poco più di due minuti tratti da un’opera decisamente più maestosa, e per quel che ne sappiamo un mago potente come Silente può aver abbattuto certe barriere magiche per favorire l’ingresso di Kowalski nella scuola. Non sappiamo nemmeno cosa stia vedendo, il fornaio Babbano: chi ci dice che lui non stia effettivamente osservando delle rovine?
Non sempre quello che non si può vedere non si può toccare. I Thestral possono essere cavalcati anche da chi non riesce a vederli, perché invisibile non equivale a intangibile.
Qualora queste ipotesi non bastassero, possiamo analizzare altri due casi specifici presenti nella letteratura Potteriana in cui dei Babbani riescono ad accedere a delle aree del Wizarding World protette dalla magia: i genitori di Hermione e la morte di Mirtilla Malcontenta.
Per quanto riguarda il primo caso, sappiamo per certo che almeno in un’occasione (Harry Potter e La Camera dei Segreti) i genitori Babbani di Hermione riescono ad arrivare a Diagon Alley. Per accedere alla via dello shopping magica bisogna passare per Il Paiolo Magico, un luogo che come Hogwarts è invisibile agli occhi delle persone prive di poteri, eppure loro riescono a varcarne la soglia grazie alla figlia.
Se invece non dovesse convincervi nemmeno l’esempio di Diagon Alley, il secondo volume della saga ci viene di nuovo in soccorso. Nel Capitolo 13, Il Diario Segretissimo, apprendiamo che i genitori di Mirtilla – nata Babbana da genitori Babbani – sarebbero arrivati a Hogwarts a recuperare il corpo morto della ragazza.
Pertanto no, non è la prima volta che nella saga vediamo una persona priva di poteri magici entrare ad Hogwarts, né far parte della vita della comunità magica.
Sempre lui, Jacob Kowalski, fornaio americano, è bersaglio nel mirino dei commentatori seriali.
PERCHÉ HANNO DATO UNA BACCHETTA MAGICA A UN BABBANO?
I motivi potrebbero essere molteplici.
Innanzitutto quella potrebbe essere una bacchetta finta, un pezzo di legno lavorato ad arte, utile solo per far confondere un No-Mag tra gli stregoni.
Siamo negli anni ’30, in diversi stati non è nemmeno consentito il matrimonio intra-specie, e Grindelwald (che dà la caccia ai Babbani con l’intento di ucciderli o renderli schiavi in virtù di una supremazia magica) sta guadagnando sempre più potere e seguaci. Assegnare una finta bacchetta a Jacob per camuffarlo agli occhi di altri maghi può essere una soluzione, e l’ultima scena del trailer sembra proprio suggerire l’assoluta inutilità di quell’artefatto.
Un’altra possibilità è che quella bacchetta sia incantata con un Sortilegio Scudo o altra magia difensiva: in Harry Potter e il Principe Mezzosangue vediamo Fred & George vendere indumenti e accessori incantati atti a proteggere il proprietario. Avere un No-Mag in squadra può rivelarsi complicato, e una bacchetta Scudo in suo possesso può sicuramente agevolare la salvaguardia della sua incolumità.
Se invece fosse una reale bacchetta magica, quella, quali sarebbero gli effetti se affidata a un Babbano?
Nell’intervista al Radio City Music Hall di New York del primo agosto 2006, An Evening With Harry, J.K. Rowling ha dichiarato:
Mi viene chiesto cosa accadrebbe se un Babbano raccogliesse una bacchetta magica nel mio mondo. E la risposta sarebbe probabilmente qualcosa di accidentale… possibilmente qualcosa di abbastanza violento. Una bacchetta, nel mio mondo, è soltanto un veicolo… un vessillo per ciò che risiede nella persona”.
Nelle note a piè di pagina del commento di Silente a Baba Raba e il Ceppo Ghignante (Le Fiabe di Beda il Bardo) viene approfondito ulteriormente l’argomento e apprendiamo che il massimo che ci si può aspettare da una persona priva di poteri con una bacchetta magica sono effetti incontrollati generati da essa (e non dal Babbano in questione), in quanto la bacchetta stessa, in quanto strumento utilizzato per incanalare energia, può talvolta conservare al suo interno dei residui di potere pronti a esplodere imprevedibilmente.
Niente paura, quindi, Jacob non è improvvisamente diventato un mago.
Per il fornaio No-Mag: no alle bacchette, sì alle baguette!
SMATERIALIZZARSI ALL’INTERNO DEL CASTELLO
Al minuto 2:05 del trailer vediamo Silente e Jacob “smaterializzarsi” dalla Stanza delle Necessità mediante l’utilizzo di un artefatto dalle fattezze orientali (Nota: nel trailer viene chiamata “La stanza di cui necessitiamo” sia in lingua originale che in italiano, pertanto non è un errore di traduzione).
Eppure Hermione ce l’ha detto fino alla nausea, è proibito materializzarsi e smaterializzarsi all’interno del castello (è scritto in Storia di Hogwarts, lei l’ha letto), ad eccezion fatta per le lezioni del professor Twycross già citate in questo articolo.Quindi cosa sta succedendo in quel momento del trailer? L’oggetto che permette a Silente e Jacob di viaggiare è un oggetto nuovo, mai presentato né visto prima all’interno del Mondo della Magia, e nessuno ci dice che non sia una versione “potenziata” di qualcosa di già conosciuto: l’effetto pare essere quello di una Passaporta, sebbene a differenza di una Passaporta classica questo artefatto sembra rimanere sul luogo di partenza e non seguire i viaggiatori fino a destinazione.
Qualora fosse una Passaporta alternativa, comunque, non ci sarebbero incongruenze con il canone della saga: alla fine del Capitolo 36 de L’Ordine della Fenice, Harry viaggia dal Ministero della Magia a Hogwarts con una Passaporta non autorizzata creata da Silente in persona.
Se quello invece fosse un artefatto mai visto nel Wizarding World, al suo esordio nella saga, il canone resterebbe comunque incontaminato. Esistono già infatti artefatti in grado di creare passaggi da e per Hogwarts, come ad esempio l’Armadio Svanitore in cui si perde Montague ne L’Ordine e grazie al quale Draco fa insediare i Mangiamorte nel castello ne Il Principe.
L’azione della scena appena citata si svolge nella Stanza delle Necessità, ma…
SILENTE NON PUÒ CONOSCERE LA STANZA DELLE NECESSITÀ
Silente, tra gli anni da allievo, gli anni da insegnante e gli anni da preside, ha praticamente vissuto la maggior parte della sua vita a Hogwarts.
Come può non non aver mai trovato la Stanza delle Necessità?
n Harry Potter e il Calice di Fuoco, Capitolo 23, Silente racconta a Igor Karkaroff di aver avuto bisogno del bagno e di aver quindi trovato per caso una stanza enorme piena di vasi da notte, scomparsa subito dopo. Nel libro seguente Harry ricorderà questo episodio e lo ricollegherà alla Stanza.
Ne La Pietra Filosofale impariamo invece che è stato Silente a incantare lo Specchio delle Brame al fine di poter nascondere la Pietra Filosofale, mentre dal sito del Wizarding World possiamo leggere che fino ad allora lo Specchio è sempre stato nascosto nella Stanza delle Necessità. Se due indizi fanno una prova, questo ne conviene che Silente conoscesse molto bene quella stanza.
A ulteriore conferma di ciò vi è la sceneggiature de I Crimini di Grindelwald: la scena 73 apre infatti nella Stanza delle Necessità e vede protagonista Silente, alle prese con il suddetto Specchio.
Albus Silente conosce già da tempo la Stanza delle Necessità.
Perché nel trailer Newt la chiama “la stanza di cui necessitiamo?” Aspettiamo che sia il film a darci una risposta, sebbene è possibile che sarà proprio lui a ribattezzarla col nome che conosciamo già: gli Elfi Domestici la chiamano La Stanza Va e Vieni, altri la chiamano La Stanza delle Cose Nascoste.
Non ci sorprenderebbe sapere che il nome con cui la conosciamo noi oggi è stato coniato proprio da Newt Scamander!
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