“Conoscevo mio fratello, Potter. Ha succhiato la segretezza con il latte di mia madre. Segreti e bugie, ecco come siamo cresciuti, e Albus… aveva un talento naturale.”
– Aberforth Silente, Harry Potter e i Doni della Morte
Chi conosce bene la saga di Harry Potter sa quanta verità celino queste parole pronunciate con astio da Aberforth Silente, e alla luce della rivelazione del titolo del terzo capitolo dell’arco narrativo di Animali Fantastici (I segreti di Silente, per l’appunto) assume un significato ancor più forte ed eloquente.
Se al termine della lettura de I Doni della Morte – romanzo che più di tutti ha raccontato “vita e menzogne” del tricodotato preside di Hogwarts – si provano un senso di pace e di compiutezza, dove ogni dubbio viene dipanato e ogni segreto svelato, con la visione de I crimini di Grindelwald ci si rende conto che questa calma altro non è che apparente: l’ennesimo depistaggio architettato da J.K. Rowling, un’autrice in grado di compiere delle vere e proprie finte Wronski letterarie, capace di catturare il Boccino sotto il naso dei suoi lettori in una partita di Quidditch giocata tra carta e inchiostro.
Centocinquanta punti per lo storytelling!
Segreti
Quali sono quindi questi segreti di cui verremo probabilmente a conoscenza con la visione del film in uscita ad aprile? Noi di Portus tentiamo di rispondere a questa domanda formulando qualche teoria, fonti alla mano e una buona dose di sano ottimismo nel taschino.
Nel secondo capitolo di Animali Fantastici, seppur non sia stato questo il focus della pellicola, apprendiamo come la relazione tra Silente e Grindelwald abbia rappresentato qualcosa di più di una semplice amicizia adolescenziale ed è emblematica la scena in cui un Albus sulla cinquantina guarda il suo riflesso nello Specchio delle brame trasformarsi in quello del temibile mago oscuro: ennesima dimostrazione “rowlinghiana” di come l’amore, anche il più impuro e corrotto, possa perpetrarsi nel tempo condizionando le scelte di chi ne è coinvolto.
Perché sì, di amore si tratta e questo è forse uno dei pochi segreti di Silente svelati al termine della saga potteriana, ed è stata proprio J.K. Rowling in persona a raccontarlo nell’ormai famosa intervista di ottobre 2007 al Carnegie Hall di New York:
Ho sempre immaginato Silente come omosessuale. Silente era innamorato di Grindelwald, e ciò che ha contribuito al suo shock è stato proprio scoprire chi fosse veramente Grindelwald.
Quello che resta ancora celato è come si sia svolta la loro relazione e quanto effettivamente sia stata cruciale per Silente e per la storia stessa.
Il secondo capitolo di Animali Fantastici ci rivela infatti che Silente aveva più di un motivo per non combattere Gellert Grindelwald, primo fra tutti il Patto di Sangue stipulato dai due amanti in età adolescenziale: è facile immaginare una personalità narcisistica e manipolatoria come quella dell’ex studente di Durmstrang alle prese con un giovane Albus innamorato, ed è ancor più facile quindi comprendere come Gellert sia riuscito ad approfittarsi di un sentimento tanto puro quanto accecante al fine di riuscire nei suoi intenti più biechi.
Sapeva che, qualora ci fosse stato un duello ad armi pari tra lui e Silente, lui avrebbe perso poiché inferiore in abilità, e stipulando un patto magico si è quindi garantito una via di fuga non da poco.
D’altro canto lo stesso Silente non è da biasimare perché a detta della Rowling “una forte intelligenza non ti protegge da errori emotivi e credo che Silente ne sia l’esempio. Credo infatti che essere molto, molto intelligente possa creare alcuni problemi e così è stato per Silente, perché la sua saggezza lo ha isolato, e credo che questo si veda nei libri perché dov’è il suo eguale, dov’è il suo confidente, dov’è il suo partner? Lui non ha nessuno. Lui è sempre colui che dà, è sempre colui che ha intuizioni e conoscenza”.
Conosciamo invece l’epilogo di questa storia, ma anch’esso per sommi capi.
Si sa che scoppia un duello che vede protagonisti Grindelwald e i fratelli Albus e Aberforth Silente, che ne finisce coinvolta mortalmente la piccola Ariana e che da lì in poi il mago oscuro si darà alla macchia e inizierà la sua scalata al potere.
Uno dei motivi per il quale Silente rifiuterà ogni futuro incontro con Grindelwald è proprio il timore di scoprire la verità sull’omicidio di Ariana, temendo di esserne stato lui il colpevole accidentale.
Alla luce di quanto scritto fino ad ora viene però spontaneo chiedersi come sia potuto verificarsi questo duello, se il Patto di Sangue viene stipulato cronologicamente prima. Che sia stato proprio l’effetto involontario di questa protezione inter-stregoni ad aver fatto magari rimbalzare la maledizione che ha colpito Ariana Silente provocandone la morte?
Sarebbe interessante vedere queste tematiche affrontate nel film di prossima uscita.
Jude Law sapeva
Durante la promozione del secondo film, Jude Law ammise alla stampa di essere già al corrente del titolo del terzo film e di averlo appreso prima dei suoi colleghi, Katherine Waterston e Eddie Redmayne. A posteriori, se ci riflettiamo, ha perfettamente senso che l’attore fosse stato messo al corrente del titolo di un film incentrato sul suo personaggio.
L’anno scorso l’interprete di Albus Silente ha poi raccontato di aver appreso tutta la storia del personaggio nel corso di una chiacchierata con la scrittrice:
Uno dei momenti più belli durante la preparazione è stato collaborare con J.K. Rowling. Ho trascorso un pomeriggio con lei durante il quale mi ha raccontato tutta la storia di questo splendido personaggio. Arrivò nella stanza reggendo del tè, portava dei tacchi altissimi. A un tratto mi disse: “Va bene, se non ti dispiace preferirei alzarmi”. Rimase in piedi per quasi tre ore, facendo avanti e indietro, parlando e parlando e parlando – le parole uscivano dalla sua bocca come se stessero prendendo vita. Io ero lì seduto a prendere appunti su appunti su questo personaggio, che ho potuto sfruttare poco per l’ultimo [I crimini di Grindelwald]. L’anno prossimo ne gireremo un altro e si scoprirà di più.
I tre (?) fratelli
Proprio parlando di Ariana e Aberforth, però, ci si rende conto che non è Albus l’unico Silente della storia e che quindi i segreti a cui si riferisce il titolo non devono necessariamente essere i suoi: possono essere i segreti di un altro Silente.
La storia ruota infatti attorno a un personaggio chiave tanto interessante quanto misterioso: l’Obscuriale Credence Barebone, o Aurelius Silente se ci fidiamo delle parole di Gellert Grindelwald.
Nel secondo capitolo della saga cinematografica apprendiamo infatti come appunto Credence sia, a detta di Grindelwald, il quarto fratello Silente.
Un fratello segreto, mai riconosciuto come tale (e la cui nascita è anche piuttosto complicata da collocare cronologicamente all’interno della storia, se consideriamo che Percival Silente, il presunto padre, viene rinchiuso ad Azkaban – dove morirà – circa dieci anni prima del concepimento di Credence) e dal trascorso personale particolarmente travagliato. Che sia lui il vero Silente di cui conosceremo la vera storia e i segreti? O scopriremo forse che nelle sue vene scorre il sangue di altre famiglie magiche e tutto si rivelerà essere un complotto ordito da Grindelwald per averlo dalla sua parte nella guerra contro Albus e i suoi?
Un altro Silente fondamentale è lo stesso Aberforth, gestore del pub di Hogsmeade La Testa di Porco, burbero, ignorante e con strane tendenze caprine: l’esatto opposto del suo più illustre fratello. Di lui effettivamente sappiamo ben poco, se non l’enorme affetto provato per la sua sorellina Ariana, il fatto che al funerale di quest’ultima abbia rotto il naso con un pugno ad Albus e nient’altro di particolarmente importante.
È bene prendere quasi per certa la sua presenza nel portfolio personaggi del nuovo film: sebbene non sia stato ancora ufficializzato nulla, si sa ormai da mesi che per la pellicola è stato scritturato Richard Coyle (le cui età e fisicità sarebbero perfette per il ruolo) e che lo stesso Coyle su Twitter, oltre alla dicitura “wizard”, nella sua bio sia geolocalizzato a Hogsmeade… proprio la sede del pub del vecchio Abe!
Che siano quindi suoi i segreti quelli da svelare? Che possa finalmente esser svelata qualche informazione in più su quali incantesimi illegali praticati su delle capre gli abbiano fatto guadagnare qualche grattacapo con la legge?
Non sarebbe la prima volta che nel titolo di un film si usa il cognome di un personaggio ben più illustre per poi scoprire, a pellicola finita, che si stava parlando di qualcun altro.
Noi siamo fiduciosi e non vediamo l’ora di poter godere di un nuovo capitolo del franchise targato Wizarding World.
Voi che ne pensate?