Marc Mailley, uno stuntman che ha partecipato ai film di Harry Potter, durante un’intervista con Metro ha raccontato alcuni episodi legati al suo lavoro come controfigura durante la produzione delle pellicole della saga.
Mailley fu notato per la prima volta dal coordinatore degli stuntman Greg Powell, che lo portò con sé a lavorare nella produzione di Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban. Da quest’ultimo film in poi, Mailley si legò a doppio giro al mondo creato da J. K. Rowling, partecipando a tutti i successivi capitoli della saga e anche ai due spin-off di Animali Fantastici. Questa esperienza lo condusse in seguito a lavorare anche in altre saghe di grande successo come X-Men, Pirati dei Caraibi, James Bond e Jason Bourne.
Non bisogna assolutamente dimenticare che, nonostante sia una delle professioni più affascinanti nel campo della cinematografia, quello della controfigura è un lavoro soggetto a dei rischi per la salute delle maestranze che lo praticano. Soprattutto gli stuntman coinvolti in particolari scene d’azione, nonostante le tecnologie e le misure di sicurezza adottate migliorino di anno in anno, devono prestare una enorme attenzione ad ogni movimento che eseguono durante una determinata scena. Purtroppo ogni tanto si viene a sapere di qualche incidente che capita sul set e che vede coinvolte le controfigure. Durante l’intervista, Marc Mailley ha infatti colto l’occasione per ricordare l’importanza di questa professione e anche il suo alto livello di pericolosità, citando l’esempio del suo amico e collega David Holmes (la controfigura principale di Daniel Radcliffe), il quale purtroppo rimase paralizzato dopo un incidente in occasione della scena in cui Nagini attacca Harry ed Hermione nella casa di Bathilda Bath in Harry Potter e I Doni della Morte – Parte 1. In seguito all’incidente, Mailley sostituì l’amico nella suddetta scena e per il resto della produzione:
Ricordo quando dovetti fare il salto all’indietro verso il muro quando il serpente attacca Harry nella casa [di Bathilda Bath], che finiva sfondando e rompendo il muro. Era una scena che significa molto per me perché era quella nella quale il mio amico [David Holmes] aveva subito l’incidente, perciò fu molto strano girarla. Provavo un misto di emozioni perché ovviamente l’avrebbe dovuta fare il mio amico, non io. Quindi fu una scena molto strana per quello che era successo.
Mailley ha poi raccontato di come è stata realizzata la scena in cui Harry e Voldemort, durante la battaglia di Hogwarts, si lanciano da una delle torri della scuola:
Ricordo anche quando girammo la scena in cui Voldemort si lancia dalla torre di Hogwarts [insieme ad Harry] alla fine di Harry Potter e I Doni della Morte Parte 2. Fu pazzesco, la girammo veramente, ci lanciammo veramente da un’altezza di circa 16 metri finendo su degli scatoloni. Dovetti afferrare un’altra controfigura, nella stessa posizione, dalle orecchie lanciandoci entrambi a testa in giù. Non c’erano cavi o fili, fu un lancio dall’alto molto strano poiché normalmente sei separato dagli altri o al massimo fianco a fianco in questo tipo di scene, di solito non sei faccia a faccia o a stretto contatto. Atterrammo bene anche se io un pochino prima di lui […] e finimmo per sbattere la testa partendo da un’altezza di 16 metri, non gli andò troppo bene: prese un colpo alla nuca e si gonfiò moltissimo, quindi fu portato all’ospedale per una commozione cerebrale.
Inoltre, Mailley ha rivelato che non ripeterebbe mai per nulla al mondo la sequenza in cui Harry cade dalla Nimbus di Harry Potter e Il Prigioniero di Azkaban dopo l’incontro con un Dissennatore durante la partita di Quidditch. Il suo collega David realizzò la scena in un solo giorno, mentre lui si dovette allenare molto per poterla girare:
Quella fu probabilmente la scena più strana e difficile che abbia mai dovuto girare nella mia carriera visto che ero avvolto in un cavo per 3 o 4 giri. Ero stato sollevato per circa 16 metri e dovevo oscillare e capovolgermi, e visto che dovevo aggrapparmi al cavo con le gambe mi ritrovavo a testa in giù. Dato che ero avvolto dal cavo, ogni volta che respiravo lo sentivo stringersi sul mio stomaco. Era una sensazione orribile, passi dall’essere capovolto a roteare molte volte senza avere la minima idea di dove ti trovi finché non tocchi i materassini sul fondo. Questa è probabilmente la scena che preferisco di meno.
Lo stuntman ha poi proseguito rivelando che alcune scene non hanno avuto bisogno di controfigure per via della forte volontà dei giovani attori di mettersi in gioco in prima persona:
Tutti gli attori erano molto disponibili e abili, soprattutto Daniel. In una scena del Torneo Tremaghi in Harry Potter e Il Calice di Fuoco dovevamo rimanere sott’acqua per molto tempo, e Daniel lo fece da solo. Era veramente bravo nelle scene subacquee, era impressionante da vedere. Molte controfigure avrebbero fatto fatica a riuscire a trattenere il respiro come aveva fatto lui.
Gli attori erano tutti in gamba ma, a causa della loro giovane età, noi controfigure girammo comunque molte scene per questioni di sicurezza.
Durante la scena del drago che insegue Harry sul tetto di Hogwarts, era proprio Daniel lassù appeso ai cavi, mentre scivola sulle tegole, si appiglia ad alcune sporgenze e cade, fece tutto lui e fu molto bravo, davvero in gamba. Sarebbe potuto andare anche oltre. Ma ci furono anche dei momenti, in particolare quando bisognava provare dei movimenti o acrobazie particolari, in cui era preferibile che intervenissimo noi.
Marc Mailley, nonostante lui non abbia mai subito gravi incidenti, non si è mai dimenticato di quello subito dal collega David Holmes:
All’epoca probabilmente pensavamo di essere invincibili perché avevamo realizzato sequenze incredibili e purtroppo, la scena in cui David si infortunò, non era considerata tra quelle più difficili all’interno della squadra di controfigure. Questo incidente ci colse alla sprovvista, dimostrò che anche noi siamo vulnerabili, che in questo lavoro devi essere sempre concentrato e non dare niente per scontato.
Mi hanno ricostruito due volte il ginocchio, una volta dopo una scena nel film di Prince of Persia, dove ero la controfigura di Jake Gyllenhaal. Nel complesso ho subito pochi infortuni, ma penso che dobbiamo imparare a conviverci e andare avanti perché comunque il lavoro deve continuare.
Durante le lavorazioni ai film, capita molto spesso che gli attori si leghino particolarmente alle loro controfigure. Ad esempio, Marc Mailley ha conosciuto molto bene, oltre a Dan, anche Robert Pattinson (che presta il volto a Cedric Diggory) dopo che ha dovuto allenare entrambi gli attori per le scene del Torneo Tremaghi. Ma lo stuntman ha rivelato che uno dei momenti sul set che non si scorderà fu durante una scena con Tom Felton, l’interprete di Draco Malfoy:
Dovevo sostituire Dan come controfigura in una scena nella Stanza delle Necessità, e recitare qualche battuta a Tom e ad altri ragazzi, poco prima che arrivasse il fuoco dell’Ardemonio. Probabilmente fu il giorno più snervante e spaventoso sul set, poiché non riuscivo a girare la scena nel modo corretto. Ad un certo punto crollai in modo quasi isterico, c’era la troupe che da dietro mi urlava le mie battute, ma continuavo a sbagliare.