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Harry Potter: Katie Leung fu invitata a negare di aver ricevuto attacchi razzisti

Katie Leung, nota per aver prestato il volto al personaggio di Cho Chang nella trasposizione cinematografica della saga di Harry Potter, in occasione del podcast Chinese Chippy Girl ha ammesso che durante la lavorazione ai film le fu consigliato di negare pubblicamente di aver ricevuto insulti e attacchi razzisti da parte di alcuni fan.

L’attrice, che è comparsa per la prima volta in Harry Potter e il Calice di Fuoco, ha dichiarato:

Ad un certo punto mi sono messa a cercare il mio nome su google, e sono finita su un sito a tema Harry Potter. Ricordo di aver letto tutti i commenti, ed erano pieni di razzismo.

Inoltre Katie Leung ha anche dichiarato che trovò un “sito pieno d’odio” e denigratorio nei suoi confronti che mostrava volta per volta il numero di commenti di persone contrarie al suo casting. L’interprete di Cho Chang era molto giovane all’epoca aveva solo 16 anni e non si era preparata alle interviste quindi si rivolse agli agenti per discutere di questi commenti razzisti:

Ricordo che mi dissero: “Katie, non abbiamo visto questi siti di cui si parla. Se te lo chiedono, devi dire semplicemente che non è vero e che non sta succedendo niente”. E dovetti annuire. Nonostante avessi visto quei commenti con i miei occhi pensai: “Ok, dirò che va tutto bene”.

Harry Potter Cho Chang Order of the Phoenix

L’attrice non ha specificato se queste indicazioni arrivarono da persone del suo entourage o se da rappresentanti della Warner Bros. Pictures. Lo studio si è rifiutato di commentare la notizia ai vari organi di stampa. Katie Leung ha poi precisato che è grata per essere stata coinvolta nella saga di Harry Potter, e ha ammesso che anche volendo sarebbe stato difficile per lei farsi avanti e denunciare questi atti di vero e proprio razzismo:

Ero veramente grata di trovarmi lì [a recitare nella saga]. Ora continuo a ripetere che all’epoca avrei voluto dire qualcosa riguardo a questa situazione. Ma non potevo farlo. A pensarci bene non ricordo neanche esattamente nel dettaglio perché all’epoca fossi in una fase di negazione di quello che stava accadendo. Non ci volevo pensare. Non so se questo sia il modo migliore per affrontare la questione, ma ho agito d’istinto in modo da poter andare avanti e far bene il mio lavoro