In occasione della promozione di Qualcuno salvi il Natale 2, Chris Columbus è tornato a riflettere con Collider sulla saga di Harry Potter, di cui ha diretto i primi due film.
Il regista ha parlato dell’enorme pressione iniziale:
Il primo film per me fu motivo di grande ansia. Per le prime due settimane pensai ogni giorno che sarei stato licenziato. Tutto stava andando bene, ma pensavo solamente che se avessi sbagliato anche una sola cosa, se avessi mandato qualcosa a put*ane, sarei stato licenziato. Fu dura. Non lasciai che niente di questo trasparisse sul set, non riversai tutto nella frustrazione, non sono un tipo a cui piace urlare, vado d’accordo con tutti e voglio che tutti si sentano parte di una famiglia. Perciò fui semplicemente costretto a nascondere quella parte di me.
Un momento chiave fu una proiezione di prova del film a Chicago:
Quando finimmo il film lo mostrammo a Chicago, è di buon auspicio per noi [nel settore] mostrare i nostri film a Chicago, quando si poteva andare al cinema prendevamo un volo per Chicago e mostravamo il film al pubblico… Harry Potter lo amarono. Se lo divorarono. A quel punto il film durava due ore e cinquanta minuti, i bambini dissero che durava troppo poco, i genitori che durava troppo.
Alla fine il regista tagliò circa 20 minuti (una decina dei quali furono inseriti tra i contenuti speciali e nell’edizione estesa).
Quanto alla seconda esperienza, sul set della Camera dei Segreti, tutto andò meglio:
Passai dalla notte al giorno, perché potevo finalmente rilassarmi e dare un po’ più di stile al film. Il primo film aveva quello stile per delle scelte ben ponderate, ma eravamo un po’ limitati dal fatto che ci fossero tre cineprese sui bambini. Erano dei novellini, non erano mai stati sul set di un film, perciò dicevano una battuta e poi guardano nella cinepresa e sorridevano. La prima settimana erano così felici di essere in Harry Potter, significava tanto per loro, perciò avevano continuamente un sorriso stampato in faccia come se fossero in trance. Perciò fummo costretti a trovare delle soluzioni anche a quello.
Dopo il secondo film Columbus disse addio alla saga, ma ha ammesso che avrebbe voluto dirigere l’adattamento del settimo libro:
Ho sempre pensato di tornare a dirigere gli ultimi due film, ma Yates decise di concludere la saga, e va bene così perché amo particolarmente l’ultimo film. Credo che la seconda parte dei Doni della Morte sia splendida.