Il primo capitolo della saga di Animali Fantastici ha espanso l’universo magico creato da J.K. Rowling in molti modi diversi. Non solo a livello temporale, geografico e di personaggi, ma anche, come del resto promesso dal titolo, dal punto di vista di quegli elementi fantastici che, da sempre, hanno costituito un condimento a dir poco gustoso per la mente e per gli occhi degli spettatori.
Tra le novità più grandi di Animali Fantastici ci sono gli Obscuri (Obscurus al singolare). Sebbene il primo film ci abbia soltanto introdotto a questa nuova forma di entità magica, la sua resa sul grande schermo e, soprattutto, la sua natura in termini di costruzione narrativa, ci hanno immediatamente colpito e intrigato. Ma facciamo un veloce ripasso: un Obscurus è una forza oscura, un parassita, che si sviluppa quando un mago o una strega è costretto in una condizione di repressione delle proprie abilità magiche. In sostanza, è come se il potere della magia, che comunemente si manifesta anche in modi inaspettati e involontari nei giovani maghi cresciuti in condizioni famigliari serene, si ritorcesse all’interno della persona, anziché all’esterno, di fatto trasformandosi in una forza rabbiosa, incontrollabile e distruttiva. In questi casi, il mago o la strega che sviluppa il parassita prende il nome di Obscuriale e, generalmente, finisce con l’essere divorato da questa creatura distruttrice entro l’età di dieci anni.
Animali Fantastici ci pone davanti a due casi particolari di Obscurus/Obscuriale. Il primo è Credence Barebon, un Obscuriale che è riuscito a rimanere in vita pur avendo superato da diverso tempo la fatidica soglia dei dieci anni, e che sviluppa quindi un Obscurus particolarmente potente e minaccioso. Il secondo è un Obscurus che il protagonista Newt Scamander è riuscito a e tenere in vita malgrado la morte del suo ospite. L’Obscurus ci appare come una presenza/assenza priva di fisicità: è fluttuante, di colore nero, magnetico e minaccioso come un buco nero che ci attira a sé. Lo percepiamo come un’assenza di colore nero che si staglia contro uno sfondo desolato fatto di ghiaccio e neve. Gli unici tratti di presenza che emana sono quelli della rabbia, della paura, della repressione, dell’odio verso se stessi e di tutti quei sentimenti che divorano dall’interno.
La teoria proposta da nerdist.com, condivisibile ma con alcune riserve, è che gli Obscuri abbiano troppi tratti in comune con i dissennatori per trattarsi di una semplice coincidenza. Ecco quindi che la domanda sorge spontanea: e se i dissennatori fossero una sorta di “evoluzione” degli Obscuri?
Dei dissennatori sappiamo solo che vennero scoperti sull’isola che poi avrebbe ospitato la prigione di Azkaban, dove venivano usati da un mago oscuro per torturare babbani. Fu nel 1718 che la comunità magica istituì la prigione di Azkaban e, senza poche controversie, mise i dissennatori a farvi da guardia. Più cose sono invece note sul loro modo di operare: i dissennatori sono creature che succhiano via tutte le energie ed emozioni positive delle persone in cui si imbattono. Il loro bacio, risucchiando l’anima, è una condanna ben peggiore della morte.
Da una parte abbiamo quindi gli Obscuri, manifestazioni incontrollabili e distruttive di emozioni negative, ma (in quanto parassiti) apparentemente inutili senza un ospite. Dall’altra abbiamo invece i dissennatori, creature dotate sì di una volontà, ma puramente istintiva e primordiale. Se Newt è riuscito a isolare l’Obscurus dal suo Obscuriale e a farlo sopravvivere, perché un potente mago oscuro non avrebbe potuto imbrigliare le qualità umane dell’Obscuriale con le emozioni negative dell’Obscurus? Il risultato non sarebbe troppo diverso da un dissennatore: una creatura che ha conservato parte della qualità umana della volontà, ma che è stata privata di tutte le altre qualità che caratterizzano l’umano, incluse quelle che danno senso all’esistenza.
Come accennato, quella qui riportata è soltanto una teoria proposta da nerdist.com, che ha punti a favore e punti contrari. I dissennatori, ad esempio, hanno un loro modo ben preciso di operare che non ha molti tratti in comune con la forza distruttrice degli Obscuri. Eppure, il loro risucchiare la felicità ha delle affinità con la condizione psicologica degli Obscuriali. Di certo, sapere che i dissennatori non sono nati dal nulla, ma dalle paure e dalla rabbia delle persone, quindi dai maltrattamenti operati nei confronti dei diversi, conferirebbe uno spessore notevole e finora ignorato non solo ai dissennatori stessi, ma anche ad alcune scene chiave della serie di Harry Potter.
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