Animali Fantastici: 24 splendidi riferimenti e citazioni alla saga di Harry Potter [SPOILER]

Animali Fantastici e Dove Trovarli, primo di una serie di 5 film, è da considerarsi sia uno spin-off che un prequel della saga potteriana, specialmente per quanto riguarda gli avvenimenti dei prossimi episodi. Quello che è certo è che oramai siamo tornati nel Magico Mondo di J.K. Rowling e il film è pieno di citazioni sia ai passati film, sia a informazioni che si trovano nei libri, accadimenti futuri, passati, storia della magia americana e molto altro. Dalle note dell’Hedwig’s Theme al nome di Albus Silente, dalle creature che abbiamo imparato a conoscere a quelle di cui abbiamo solo letto, titoli di giornali, cronaca magica, orologi particolari, incantesimi..siamo sicuri che avrete già colto molte di queste citazioni e easter egg nascoste qua e là per il film, ma la domanda è: siete sicuri di averle scovate tutte?


Vi invitiamo a proseguire con la lettura SOLAMENTE se avete visto il film. Ci sono un mucchio di SPOILER sulla trama e sui colpi di scena che vi attendono in sala! 

 

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Partiamo proprio dall’inizio: nel prologo del film, la Hogwarts che vediamo nei giornali è quella mostrata in Harry Potter e l’Ordine della Fenice, il primo film della saga ad essere diretto da David Yates, che curerà la regia di tutti e cinque i capitoli del franchise di Animali Fantastici e Dove Trovarli. L’uso dei giornali come espediente narrativo è molto caro a Yates: nei film di Harry Potter che ha diretto sono spesso usati per enfatizzare gli importanti avvenimenti del mondo magico e il cambiamento di clima politico o per mostrare cosa accade in intervalli di tempo più o meno lunghi: dai giornali apprendevamo infatti le dimissioni del Ministro della Magia Cornelius Caramell, l’arresto della Umbridge per inchieste, le torture e attacchi ai babbani dopo il ritorno di Voldemort. In Animali Fantastici e Dove Trovarli, il flusso di quotidiani (o meglio, il quotidiano New York Ghost – chiaro riferimento al New York Times) è invece utilizzato per introdurre la vicenda e presentare al pubblico il terrore che Grindelwald sta scatenando nella comunità dei maghi. Da apprezzare, tra l’altro, il fatto che i titoli più importanti siano stati tradotti in italiano e che troviamo, nel veloce montaggio iniziale, un simpatico trafiletto (con le meravigliose grafiche curate sempre da Mina Lima) in cui si afferma “Maghi sotto shock! Il calcio è il Quidditch dei no-mag?“.

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Il film è ambientato nel dicembre 1926: si tratta di un anno di un mese molto importante, perché di lì a poco (31 dicembre) nascerà…Voldemort! Si copre inoltre l’arco narrativo che va dal 1926 al 1945 ossia sua nascita fino al suo ultimo anno a Hogwarts (1945) durante il quale viene a sapere degli Horcrux e chiede al preside Dippet di poter rimanere alla scuola in veste di insegnate di Difesa contro le Arti Oscure; Tom Riddle potrebbe quindi apparire?

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Moltissimi, ovviamente, gli incantesimi già incontrati in Harry Potter presenti nel film con Eddie Redmayne: tra i più noti, Petrificus Totalus, Alohomora, Accio e Oblivion, utilissimo per cancellare i ricordi di quei babbani (in America chiamati No-Mag) che hanno assistito a eventi magici che è bene dimentichino presto visto lo stato di assoluta segretezza e clandestinità a cui la comunità magica americana è costretta dalle sue severe leggi e dal suo costante clima di intolleranza verso “le streghe“. Nel duello tra Tina e Graves assistiamo anche a un momento in cui le bacchette entrano in contatto, un richiamo noto e iconico ad alcuni leggendari duelli in Harry Potter.

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Il soffitto magico del MACUSA ricorda, nel funzionamento e nel suo apparente infinito innalzarsi verso il cielo tra le nuvole, quello di Hogwarts: era proprio Hermione in Harry Potter e la Pietra Filosofale a puntualizzare “sembra un cielo stellato ma è una magia!”. Naturalmente, aveva letto del sortilegio in uno dei tanti libri divorati ancora prima dell’inizio dei corsi di magia, nel volume “Storia di Hogwarts” per la precisione.

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L’orologio del MACUSA che segna il grado di pericolo in cui versa la comunità magica non è il primo orologio magico visto nella saga: i Weasley, ad esempio, possiedono un utilissimo orologio le cui lancette indicano i luoghi dove possono trovarsi i membri della famiglia (e che oltre alle opzioni “casa” e “lavoro” mostra anche l’ipotesi “pericolo mortale”).

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Il Demiguise (che erroneamente nella prima traduzione della saga di Harry Potter e di Doni della Morte è noto come Camuflone) è una piccola e pacifica creatura magica, le cui fattezze ricordano quelle di un primate, che ha l’abilità di rendersi invisibile quando si sente minacciata ed è infatti cacciata per il suo pelo con il quale vengono fabbricati molti mantelli dell’invisibilità. Nel film, senza farsi vedere, ruba un lecca-lecca a un bambino, proprio come fa Harry, invisibile anche lui grazie al suo mantello, ai danni di Neville in Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban.

letalestrange

Leta Lestrange: un personaggio misterioso, che nel film viene solamente evocato durante un dialogo tra Newt e Queenie. Il cognome non può che portare alla memoria di lettori e spettatori il temibile clan dei Lestrange, conosciuto nella saga potteriana: Bellatrix Lestrange (Bellatrix Black prima di sposare Rodolphus), interpretata al cinema da Helena Bonam-Carter, è infatti responsabile dell’assassinio di Sirius Black, della nipote Ninfadora Tonks e delle torture inflitte ai genitori di Neville Paciock. Grazie ai libri e al materiale pubblicato su Pottermore, siamo a conoscenza di ben sette membri della ricca e moralmente deprecabile famiglia Lestrange me è in Animali Fantastici e Dove Trovarli viene fatto per la prima volta il nome di Leta; siamo sicuri che non può essere una coincidenza! Ad ogni modo, dagli speciali pubblicati nei libri dedicati al making of di Animali Fantastici, veniamo a sapere che è proprio Leta il motivo dell’espulsione di Newt da Hogwarts: a quanto pare, durante un esperimento con una creatura, Leta (allora grande amica di Newt e sua compagna di avventure appassionata di creature magiche) ha messo a rischio la vita di uno studente e Newt, da bravo Tassorosso, non ha voluto che venisse espulsa e si è preso tutta la colpa.

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In uno dei primi dialoghi tra Newt e Tina il magizoologo le fa notare in modo timido e impacciato che ha “della mostarda sul labbro“, un gesto che per tutti i fan della saga fa da richiamo al medesimo affettuoso gesto compiuto spesso da Ron nei confronti di Hermione nel Principe Mezzosangue, sicuramente un accenno voluto alla loro futura storia romantica. Come tutti i fan potteriani sanno infatti Tina diventerà la moglie di Newt e entrambi si ritireranno a vivere nel Dorset dopo la pensione “con i loro Kneazle domestici Hoppy, Milly e Mauler“.

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La magica barriera protettiva creata dagli auror verso la fine del film per contenere la minaccia richiama evidentemente alla protezione con la quale i professori di Hogwarts circondano la scuola prima della battaglia finale in Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2.

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Sappiamo che Newt Scamander era un Tassorosso e, anche se nel film questo non viene mai menzionato, viene mostrato l’affetto per la sua casa di appartenenza grazie ai colori della sua sciarpa, portata con sè da un continente all’altro; Newt è anche molto attaccato alla sua scuola e avrà un divertente battibecco con Queenie su quale sia la migliore scuola di magia, se Hogwarts o Ilvermorny.

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Sei un Cercatore? Un Cercatore della Verità?” questo chiede Mary-Lou appena vede Newt tra la folla al suo cospetto, sicuramente Newt sarà apparso confuso visto che “cercatore” (seeker) nel mondo magico è uno dei ruoli dei giocatori di Quidditch e infatti il mago risponde ingenuamente “sono più un cacciatore“.

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Nei Doni della Morte Bill Weasley, spezzaincantesimi alla Gringott, mette in guardia Harry su Unci-Unci e sull’estremo doppiogiochismo dei folletti che tendono ad essere molto furbi e a mettere i propri interessi prima di quelli degli altri, cercando sempre di trarre un profitto personale da ogni situazione – avvertimento che risulta essere veritiero visto il tradimento del folletto verso il trio che lo aveva precedentemente salvato – e così fa anche Hagrid nella Pietra Filosofale “astuti come non mai i folletti, ma non tra le bestie più amichevoli“. Una fama che risulta veritiera anche in Animali Fantastici per Gnarlack, folletto trafficante di magiche creature nel pub “The Blind Pig” a cui Newt si rivolge in cerca di aiuto e che tradisce i suoi “ospiti” con una soffiata al MACUSA.

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Molto diretti i riferimenti a Albus Silente, che durante gli eventi di Animali Fantastici e Dove Trovarli è uno dei professori di Hogwarts. A Newt viene chiesto dallo stesso Graves/Grindelwald come mai Albus Silente si sia opposto alla sua espulsione da Hogwarts, un interesse che appare chiaro alla luce della vera identità di Graves, una volta grande amico del futuro preside e, come sappiamo dalle dichiarazioni passate della Rowling, suo interesse amoroso. Curioso notare ancora come Grindelwald decida, sotto mentite spoglie, abbia il nome di Percival Graves, visto che Percival è il secondo nome di Albus Silente nonchè nome del padre, responsabile della morte di numerosi babbani; possibile quindi che Grindelwald (in teoria polisuccato in Graves e che quindi ne ha rubato l’identità) lo abbia scelto tra i tanti come provocazione nei confronti dell’amico evocando il nome del padre dalla storia violenta noto per il suo odio verso i no-mag. Sicuramente la Rowling così ha provocato noi e la nostra curiosità con questa scelta! Non vediamo l’ora di scoprire chi interpreterà il giovane Albus e come si inserirà nella storyline dei prossimi film!

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Sempre parlando di Graves/Grindelwald uno dei molti indizi sulla sua vera identità è il ciondolo dei Doni della Morte che consegna a Credence: Grindelwald infatti, come tutti sappiamo, era ossessionato dalla ricerca dei Doni così come l’ex amico Albus (che addirittura nelle lettere all’amico si firmava sostituendo la “A” del suo nome col simbolo dei Doni) e ha agito in  nome di un “bene superiore“, termine citato da Newt stesso quando esprime, davanti a Graves durante l’interrogatorio, il suo odio per questi fanatici seguaci di Gellert Grindelwald. Un nostro lettore ci fa notare inoltre come il metodo usato da Graves per rimanere in contatto con Credence (“Tocca il simbolo e io verrò da te“) richiami a quello usato da Voldemort per richiamare i suoi seguaci tramite il tocco del Marchio Nero.

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Nella saga cinematografica si sono persi molti magici dettagli ma tutti i lettori sicuramente conoscono e si ricordano della famosa cantante strega Celestina Warbeck (nella foto, una performer la interpreta al Wizarding World – Diagon Alley), le cui canzoni d’amore sono spesso citate nella saga e ascoltate da una nostalgica Molly Weasley. Quando Newt e il resto della squadra si infiltrano nel locale in cerca di informazioni assistiamo finalmente dal vivo ad un chiaro riferimento a questo genere musicale del mondo magico: una melodia jazz e la voce della cantante goblin che intona strofe che parlano di “fenici e ippogrifi“, qui trovate il resto completo:

The Phoenix cried fat Tears of pearl | While the dragon snapped up his best girl | And the Billywig forgot to twirl, when his sweetheart left his cold

The Unicorn done lost his horn | And the hippogriff feels all forlorn | Co’s their lady loves have upped and gone | Or that’s what I’ve been told… Yes love, love has set the beasts astir | The dangerous and the meek concur | It’s ruffled feathers, fleece and fur | Co’s love driver all of us wild

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Altro riferimento geniale nascosto in questa scena è anche quello legato al proibizionismo americano degli anni ’20: il locale in questione nel film si chiama “Blind Pig” che non è altro che un termine per indicare locali “Speakeasy” (letteralmente “parlare sottovoce/parlare piano”) ossia tutti quei locali che durante il proibizionismo vendevano illegalmente bevande alcoliche e che in questo caso fa da sfondo alla vendita illegale e contrabbando di creature magiche e informazioni sottobanco.

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Entrando nel magico mondo della valigetta di Newt vediamo una miriade di creature magiche nel loro habitat naturale e, tra un riferimento e l’altro alle varie creature presenti nella guida scritta proprio da Newt (il Graphon, i Mooncalf, il Fwooper), incontriamo di sfuggita anche delle vecchie conoscenze già viste in precedenza nel quarto film della saga potteriana: gli Avvincini, una delle creature presenti durante la seconda prova del Torneo Tremaghi sui fondali del Lago Nero.

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L’ampio spazio all’interno della valigetta di Newt è un riferimento all’Incantesimo di Estensione Irriconoscibile, la cui formula è Adduco Maxima, molto utile tra i maghi: viene usato da Arthur Weasley in Harry Potter e la Camera dei Segreti per far entrare otto persone in una Ford Anglia da quattro posti e in Harry Potter e il Calice di Fuoco per espandere lo spazio interno di due piccole tende. Viene inoltre utilizzato anche da Hermione nel settimo libro per aumentare lo spazio all’interno della sua borsetta e della tenda usata durante la fuga con Harry e Ron. Molti forse non lo avranno notato ma anche il cappotto di Newt ha delle tasche espandibili dalle quali i magizoologo estrae ad esempio il casco e la tenuta protettiva per Jacob, numerosi ingredienti per le sue pozioni o in cui nasconde le sue piccole creature.

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Newt cita la Legge Rappaport, applicata nella comunità dei maghi americani dal 1790 per separarsi nettamente dalla comunità dei No-Mag dopo una grave violazione dello Statuto Internazionale di Segretezza e fa anche riferimento al severo controllo a cui ogni mago straniero portatore di bacchetta è sottoposto, serve infatti un permesso: “Si, ho fatto richiesta per posta settimane fa” risponde Newt a Tina.

Nel film viene nominato il Panciasquamato Ucraino, il drago che abbiamo visto in Harry Potter e i Doni della Morte – Parte I all’interno della Gringott. Molti non lo avranno notato perchè viene indicato con un altro nome a causa di alcune incongruenze nella traduzione: come già detto nella versione cinematografica dei Doni è noto come Panciasquamato Ucraino, nella prima versione della traduzione del manuale “Animali Fantastici e Dove Trovarli” è noto come IronBelly Ucraino mentre nella nuova traduzione viene utilizzato il termine che ritroviamo in questo film, ossia Forteventre Ucraino.

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In nome di Deliverance Dane!” urla Tina esasperata ad un certo punto del film, una specie di equivalente del britannico “per la barba di Merlino!“. Ovviamente la scelta del nome non è casuale: Deliverance Dane infatti è stata una delle tante donne accusare di stregoneria durante i processi di Salem alle streghe e si dice sia scampata all’esecuzione solo per il fatto che era incinta all’epoca; Salem è ancora una ferita aperta per la comunità magica americana e troviamo infatti una statua memoriale all’interno del MACUSA per ricordare i maghi e le streghe perseguitati.  Tra i nuovi modi di dire magici troviamo anche “Grazie a Paracelso” in riferimento a Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim  – detto Paracelso – astronomo, medico e alchimista svizzero del 1500.

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Nella saga di Harry Potter il Ministero della Magia è invaso da “promemoria inter-uffici“, piccoli aereoplanini di carta che hanno sostituito i gufi (“il pasticcio era incredibile“); all’interno del MACUSA la comunicazione invece avviene tramite dei topini di carta, che rimandano a quelli costruiti con gli origami, e che viaggiano da un ufficio all’altro attraverso un complicato sistema di tubature (un chiaro riferimento alla posta pneumatica, un meccanismo di recapito di oggetti che contenevano messaggi tramite contenitori cilindrici che venivano inviati attraverso una serie di tubi tramite aria compressa e un complicato sistema di pompe, un meccanismo usato una volta nelle grandi metropoli ma andato perduto durante il ventesimo secolo). Una nostra lettrice ci ha fatto notare che l’incantesimo usato per dare vita a queste creature di carte è CHARTANIMUS , formula che trasforma un foglio di carta in un animale ed è usato spesso per allenare i giovani maghi e streghe con l’arte della trasfigurazione.

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Il destino degli elfi domestici in America non sembra essere molto diverso da quello a cui siamo abituati ma li abbiamo visti svolgere mansioni ancora diverse: abbiamo all’interno del MACUSA elfi addetti alla pulizia e lucidatura delle bacchette mentre al pub, dietro al bancone, troviamo un elfo che serve i drink.

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Le sorelle Goldstein non sono state le prime con questo cognome ad apparire nel magico mondo di J.K. Rowling: Anthony Goldstein è uno studente della casa Corvonero a Hogwarts, diventa prefetto della sua casa al quinto anno assieme a Padma Patil e si unisce all’Esercito di Silente ed è sicuramente un lontano parente o in qualche modo legato alle due sorelle che Newt incontra sul suo cammino!

Infine, anche la colonna sonora cita i film di Harry Potter. Notiamo un reprise dell’iconico tema di Edvige composto da John Williams più di 15 anni fa in ben 3 punti: all’inizio del film, quando compare il logo della Warner Bros.; quando l’uovo di Occamy si schiude davanti a Newt e Jacob; nello zoo in cui l’Erumpent di Newt sta seminando distruzione.

Avevate notato tutti questi riferimenti? Ne avete altri da segnalarci? Ditecelo nei commenti!