James Runcie intervista J.K. Rowling

James Runcie, già regista del documentario J.K. Rowling: A Year in the Life, ha avuto modo di intervistare l’autrice per il canale britannico BBC2. L’intervista è andata in onda il 26 settembre ed è stata ancora una volta un’occasione per parlare di The Casual Vacancy, dei suoi personaggi, del contesto sociale ritratto e delle differenze con la saga che l’ha portata al successo. Su Leggi Tutto trovate il video.

Vi proponiamo alcuni estratti da questo speciale intitolato Writing For Grown-Ups, un’intervista di circa mezz’ora, intervallata dalla lettura da parte di J.K. Rowling di alcuni passi del suo nuovo romanzo.

James Runcie: Jo, quando ho iniziato a leggere il romanzo sono rimasto incredibilmente scioccato. È pieno di sesso, violenza, imprecazioni, dipendenza dalla droga… Cosa sta succedendo?
J.K. Rowling: Eri parecchio sconvolto…
Runcie: Sì, ero sconvolto perché non pensavo ti potessi allontanare così tanto da Harry Potter. Stavi cercando di dimostrare qualcosa?
Rowling: No, non volevo scioccare nessuno. Sono una persona molto fortunata, il successo avuto con Harry Potter mi ha portato la libertà. Non devo più pubblicare libri per necessità. Questo è esattamente ciò che volevo scrivere. E sì, è completamente diverso [da Harry Potter], ha un’ambientazione contemporanea, è realistico e non ho i vincoli del fantasy. Ci sono cose che non puoi trattare nel fantasy, perché il genere impone dei limiti, il sesso è uno di questi.
Nei due anni in cui ho scritto The Casual Vacancy, continuavo a ripetermi che ero proprio in una buona posizione. Nessuno sa cosa sto scrivendo, nessuno conosce i miei personaggi, loro sono solo nella mia testa, e questo è fantastico. Era da tanto che non avevo più questo mondo privato. Ho pensato ‘Non devo pubblicarlo per forza se non voglio’.

The Casual Vacancy viene definito da J.K. Rowling come un romanzo umoristico, non propriamente una satira, ma una sorta di misto tra commedia e tragedia.

Nonostante The Casual Vacancy e Harry Potter siano due romanzi completamente differenti, per temi e genere, si notano dei punti in comune:

Runcie: È un libro totalmente diverso, ma ci sono degli echi dei temi di Harry Potter?
Rowling: È vero. È come il tuo DNA. Non penso che, anche volendo, uno scrittore possa camuffare il proprio DNA. Probabilmente tutto quello che scriverò avrà a che fare con la morte e la morale. Forse non sarò mai in grado [di parlare d’altro], perché è questo ciò a cui penso, ciò che mi divora e ossessiona e a cui rivolgo sempre la mia attenzione.
Runcie: Perchè questi temi ti prendono così tanto?
Rowling: Ero molto giovane quando a mia madre è stata diagnosticata una malattia. È stata molto sfortunata a contrarla in una forma tanto aggressiva e così, già da giovane, ero conscia di cosa fosse la morte. Ma non è solo per mia madre. Io e mia sorella siamo cresciute in una famiglia piuttosto “vecchia”, non nel senso di nobile, ma nel senso di anziana. Eravamo le uniche persone della nostra generazione e i funerali erano eventi piuttosto frequenti nella nostra giovinezza, quindi credo che l’idea della morte venga da lì. Se devo essere sincera, non riesco a capire perché la morale non sia un problema che interessa tutti, ma a me interessa molto.
Runcie: Ti consideri un’autrice “morale”?
Rowling: Sì, penso di esserlo, ma i miei libri sono stati bruciati quindi sembra che molte persone non la pensino così. Però sì, penso di essere una scrittrice impegnata dal punto di vista morale.

Ricordiamo che The Casual Vacancy è uscito proprio ieri in lingua originale, mentre sarà pubblicato in lingua italiana il prossimo 6 dicembre. Per leggere la trama e sapere tutto sul nuovo romanzo di J.K. Rowling visitate questa pagina.

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