Daniel Radcliffe ha bisogno di crescere

Nelle ultime settimane, abbiamo assistito ad una lunga campagna promozionale di The Woman in Black, durante la quale Daniel Radcliffe ha parlato con grande disinvoltura di sé, della saga e di questioni personali, lasciandosi spesso andare a commenti e rivelazioni che non hanno giovato molto alla sua immagine. Cliccate su Leggi Tutto per leggere una critica mossa all’attore dal Washington Post.

A seguito delle varie interviste rilasciate da Daniel, una giornalista di The Washington Post ha espresso un giudizio negativo verso il tipo di attenzione che l’attore ha richiamato su di sé: tra tutte, ricordiamo le recenti rivelazioni riguardo ai problemi di alcolismo (qui). Nell’articolo, la giornalista lo accusa di immaturità nella convinzione che non servano rivelazioni clamorose per dimostrare a tutti di essere cresciuto dopo l’esperienza giovanile di Harry Potter.

Trovate alcuni estratti qui di seguito:

Nel disperato tentativo di rompere lo storico legame con il “Ragazzo Prodigio” della scuola di Hogwarts, recentemente Daniel Radcliffe ha cercato in tutti i modi di rinnovare la sua immagine.

Si può presumere che l’attore stia cercando di fare in modo che gli spettatori lo prendano sul serio nei panni di un adulto nel suo nuovo film horror The Woman in Black. Visto l’enorme successo della saga di Harry Potter, Radcliffe probabilmente temeva che le persone non sarebbero mai state in grado di immaginarlo in modo diverso rispetto al “ragazzo che è sopravvissuto”. E quindi sta tirando fuori con ogni mezzo possibile tutti i panni sporchi che si trovano nella sua camera per provare di essere un uomo.
Non accuso il tentativo di volersi togliere di dosso questa sorta di camicia di forza che lega l’attore al personaggio e ostacola l’evolversi della sua carriera. Nonostante tutto, la strategia di Radcliffe si dimostra controproducente in quanto ci appare semplicemente ridicolo.

Il modo migliore per dimostrare che sei cresciuto non è andare in giro a dire a chiunque che ti stai riprendendo dai problemi legati all’alcol. Al contrario, è il caso di ambire a ruoli artisticamente stimolanti, mostrare al pubblico (ricorda mostrare, non dire) che sei in grado di andare oltre quello a cui sei abituato.
Paradossalmente, l’ha già fatto. Innanzitutto, assumendo il ruolo di protagonista nel musical di successo di Broadway, How To Succeed in Business Without Really Trying, in un’impegnativa performance che ha ricevuto critiche positive. Poi, comparendo nudo su un palco londinese nel sofisticato dramma psicologico Equus e ora dimostrando la tua versatilità in un film horror.

Certamente, non è facile abbandonare i panni del personaggio che lo ha accompagnato per dieci lunghi anni, ma forse il fatto di volerlo fare in maniera così drastica e rapida non ha avuto l’effetto sperato.
E voi siete d’accordo con quanto scritto dalla giornalista?

Verysnape